Che cos’è il Counselling?

Che cos’è il Counselling?

1. Il Counselling è una “relazione d’aiuto”, professione non regolamentata, esercitata ai sensi della Legge n°4 del 14 gennaio 2013. Essa consiste nell’applicazione da parte del professionista di un insieme di tecniche, abilità e competenze tese a facilitare il Cliente nell’uso delle sue risorse personali, affinché questi possa trovare la soluzione per un problema che crea disagio esistenziale e IL-PROF.EMILIO-ESPOSITO-irnonotizie.it_per migliorare complessivamente la qualità della sua vita.

2. Lo scopo del Counselling è quello di offrire al Cliente l’opportunità di esplorare e riconoscere i propri schemi d’azione e di pensiero e aumentare il livello di consapevolezza, così da saper utilizzare al meglio le proprie risorse personali per gestirsi in modo efficace e raggiungere un maggiore benessere.

3. Il Counsellor opera nel campo della prevenzione della malattia e in quello della promozione della salute, così come intesa e definita dalla Carta di Ottawa nel 1986. Il Counsellor possiede competenze specifiche per la promozione del benessere dell’individuo e non esercita attività sanitarie.

A chi si rivolge?

A persone dotate di normali capacità cognitive e affettive, che presentano problemi temporanei che possono richiedere degli interventi d’aiuto a breve termine.

Alcuni esempi:
•adolescenti con problemi legati alla crescita e allo sviluppo emotivo
•coppie in difficoltà
•mamme in attesa, neo mamme, neo papà alle prese con i nuovi compiti di accudimento del bambino
•genitori con problemi legati al rapporto con i figli
•coppie adottive in fase di avvio del loro percorso, o che attraversano periodi di crisi nella relazione col figlio
•adulti che vivono situazioni di stress legati all’ambiente lavorativo
•adulti che devono superare situazioni traumatiche legate a separazioni, lutti, malattie, perdita del lavoro
•anziani che vivono con difficoltà la loro condizione esistenziale.

Che differenza c’è tra counselling e psicoterapia?

Il counselling non è una forma di psicoterapia o un intervento di cura sanitaria.

1) La psicoterapia si rivolge esclusivamente a persone che presentano una significativa sofferenza emotiva, legata a situazioni di patologia psichica. Richiede un lungo trattamento che punta alla ristrutturazione della personalità del paziente. Può essere svolta soltanto da psicoterapeuti abilitati alla professione clinica.

2) Il counselling, invece, si rivolge a persone disorientate da un problema contingente, che crea incertezza e/o turbate da naturali dinamiche evolutive legate al proprio percorso di crescita. Richiede un numero di incontri limitato, e lavora esclusivamente sul problema portato dal cliente, aiutando il soggetto a comprendere meglio le sue difficoltà e a trovare le risorse per superarle. Può essere svolto da counsellor professionisti, formati da appositi corsi triennali (tra i quali c’è la nostra Scuola di counselling, accreditata dal Coordinamento nazionale counsellor professionisti).

Riconoscimento della figura del counsellor.

Non esiste un albo professionale dei counsellor, ma la formazione di questa figura è oggi tutelata da alcune Associazioni di categoria, che definiscono alcuni criteri per le Scuole e i corsi di specializzazione.

Il ruolo regolatore di queste Associazioni è stato formalmente riconosciuto dalla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013 ( “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”), che all’art. 7 afferma:
Al fine di tutelare i consumatori e di garantire la trasparenza
del mercato dei servizi professionali, le associazioni professionali
possono rilasciare ai propri iscritti, previe le necessarie
verifiche, sotto la responsabilita’ del proprio rappresentante
legale, un’attestazione relativa:
a) alla regolare iscrizione del professionista all’associazione;
b) ai requisiti necessari alla partecipazione all’associazione
stessa;
c) agli standard qualitativi e di qualificazione professionale
che gli iscritti sono tenuti a rispettare nell’esercizio
dell’attivita’ professionale ai fini del mantenimento dell’iscrizione
all’associazione;
d) alle garanzie fornite dall’associazione all’utente, tra cui
l’attivazione dello sportello di cui all’art. 2, comma 4;
e) all’eventuale possesso della polizza assicurativa per la
responsabilita’ professionale stipulata dal professionista;
f) all’eventuale possesso da parte del professionista iscritto di
una certificazione, rilasciata da un organismo accreditato, relativa
alla conformita’ alla norma tecnica UNI.

Criteri e livelli di formazione.

I livelli di competenza professionale per la qualifica di Counsellor sono autonomi l’uno dall’altro ai fini dell’esercizio della professione, ma propedeutici l’uno all’altro ai fini della formazione.

A) Qualifica di Counsellor:
•per l’ammissione: titolo di studio corrispondente almeno alla licenza di scuola superiore;
•attività formative con le seguenti caratteristiche: ◦almeno 450 ore da espletare in non meno di due anni e comprensive di tirocinio alla fine del percorso;
◦tra gli insegnamenti impartiti devono essere presenti “elementi di etica e deontologia professionale” e “fondamenti di psicologia”;
◦il Corso deve fare riferimento ad un modello di Counselling riconosciuto dalla cultura nazionale o internazionale;
◦al termine del Corso deve essere prevista la verifica (prova pratica e tesina).

B) Qualifica di Counsellor professionista:
•per l’ammissione: qualifica di Counsellor (450 ore);
•attività formative, comprensive di tirocinio e supervisione, per un totale di almeno 450 ore da espletare in non meno di un anno.

C) Qualifica di Counsellor professionista avanzato
•per l’ammissione: qualifica di Counsellor professionista (900 ore);
•attività formative, costituite principalmente da tirocinio guidato e supervisione, per un totale di almeno 850 ore da espletare in non meno di un anno.

Possibili aree di impiego del counsellor:

Scuola e Università.
•Interventi sui problemi degli allievi (orientamento, difficoltà di apprendimento, problematiche relazionali e affettive, stati d’ansia…)
•Sostegno e supervisione degli insegnanti
•Accompagnamento processi di integrazione e intercultura.

Famiglia.
•Sostegno alla comunicazione di coppia
•Mediazione
•Sviluppo competenze genitoriali
•Supporto alla famiglia e a tutti i soggetti affidatari

Contesto sanitario.
•Prevenzione
•Comunicazione di diagnosi
•Sostegno in situazioni di crisi (dopo il trauma)
•Fronteggiamento di gravi malattie
•Accompagnamento in percorsi riabilitativi legati a situazioni di dipendenza o a disturbi del comportamento alimentare
•Preparazione alla inabilità e alla morte

Contesto lavorativo.
•Superamento stress, burn out
•Sostegno in caso di mobbing
•Gestione conflitti

Assistenza sociale.
•Aiuto nella soluzione di problemi pratici
•Problemi di integrazione e intercultura
•Formazione e supervisione volontari.