I GIOCHI DI AUTO-SCONFITTA DELLA MENTE

   Emilio       pensiero-positivo

 a cura del prof. Emilio Esposito

Qualcuno una volta disse che vi sono due realtà: il modo in cui si pensa che siano le cose ed il modo in cui esse sono realmente. Ciò che si pensa di se stessi e la propria esperienza possono decisamente influenzare noi ed il nostro comportamento. Se le proprie percezioni costituiscono la propria realtà, si deve fare molta attenzione a non partecipare al gioco di auto-sconfitta della mente. Bisogna stare attenti a quelle che gli psicologi chiamano “distorsioni cognitive”, ovvero come la mente crea un’inappropriata spiegazione per un’esperienza neutrale.

FATTI NEUTRALI + INTERPRETAZIONE EMOZIONALE = DISTORSIONE DELLA REALTA’

Ecco i più comuni giochi che comunemente si fanno per sconfiggere se stessi:

a) Generalizzazione

b) Catastrofizzazione

c) Etichettamento

d) Lettura del pensiero

e) Filtraggio

f) Personalizzazione

Esaminiamoli singolarmente.

a) Generalizzazione

Significa considerare un singolo evento e pensare che accada sempre.

“Ho sbagliato una volta, quindi sbaglierò sempre”, oppure “Non l’ho fatto bene la prima volta, quindi non lo farò bene mai”.

Questo ci riporta al fatto che “se si pensa che si può o che non si può, si avrà comunque ragione”. Si riceve ciò che ci si aspetta di ricevere. La propria vita diventa un profezia di fallimento che si autorealizza. La maggior parte degli sconvolgimenti della vita sono in realtà “roba da nulla”.

b) Catastrofizzazione

Significa esagerare qualcosa, ingrandire in modo sproporzionato un piccolo fallimento, come se determinasse la fine del mondo. I normali alti e bassi della vita quotidiana diventano una serie di smisurate tragedie e drammi che aggravano le sensazioni di fallimento personale.

c) Etichettamento

Quando ci si attacca una larga scritta in fronte che dice “senza speranza”, o “pigro”, o “senza amici”, allora ci si sta etichettando. Quando si ha l’opportunità di fare qualcosa, si guarda la propria etichetta e si agisce di conseguenza. Come Daffy Duck, se si ha un’etichetta in fronte che dice “Nessuno mi ama”, e ce lo si ripete in continuazione, diventerà presto realtà.

d) Lettura del pensiero

Si sorride ad un amico ad una festa e si viene ignorati; si pensa subito di non piacere o di aver dato fastidio. Ciò accade perché si legge nel pensiero, e solamente guardando gli altri si può dire esattamente quello che pensano. Il fatto è che possano essere miopi, o sopra pensiero, o magari un po’ brilli non viene nemmeno preso in considerazione!

Le persone fanno certe cose per un’infinità di ragioni, ed è un’auto-sconfitta applicare la “lettura del pensiero” ai loro comportamenti interpretandoli come un atteggiamento negativo verso di noi.

e) Filtraggio

I filtri fanno un ottimo lavoro nel tenere fuori i materiali indesiderati, ma nel caso del filtro personale, esso rimuove tutto ciò che di positivo accade nella propria vita. Così come il rovescio

della medaglia, le persone che filtrano accettano solo le cattive notizie su loro stesse e sugli eventi che le riguardano. Così confermano la loro visione del mondo.

f) Personalizzazione

Quando si personalizza, ci si prende l’intera responsabilità per una disavventura o una difficoltà. I fatti accadono per una lunga serie di motivi, ma ci si prende interamente la responsabilità anche se la propria parte è irrisoria.

Si può sempre fare di più, provare più duramente, essere più costanti, ma non si può controllare tutto o essere la causa di ogni cosa. Se si personalizzano in continuazione gli eventi della propria vita si sarà condannati ad una vita di eterni dubbi, colpe, responsabilità ed auto-denigrazioni.