Il colloquio motivazionale

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 A cura del prof. Emilio Esposito /docente /Formatore  professionista A. I. F.
(Area delle professioni sociali ) Esperto in Logoterapia / Biodiscipline e Tecniche Energetiche
Teologo / Counselor Sistemico Relazionale Familiare

Il colloquio motivazionale, elaborato attorno agli anni 80. negli Stati Uniti e nel Regno unito, è propriamente uno stile di intervento centrato sulla persona, ed un elemento della propria espressione è la volontà di sviluppare un.atmosfera empatica, di accoglimento e comprensione per meglio favorire cambiamenti nel comportamento e nello stile di vita della persona. Esso è un metodo efficace per aumentare la motivazione intrinseca attraverso l.esplorazione e la risoluzione dell.ambivalenza, intesa appunto come fattore critico per stimolare il cambiamento.

POSITIVO PENSIERO 2Le cinque abilità di base del colloquio motivazionale sono:

1. Formulare domande aperte. Le domande aperte sono quelle a cui una persona non può rispondere in modo semplicistico con un sì/no e quindi incoraggiano il ricevente a parlare, ad approfondire ed a rappresentare la propria situazione.

Esse hanno la capacità di aumentare il contatto relazionale tra psicologo/ counsellor  e cliente, stimolando l.interazione e l.approfondimento delle tematiche, poiché il ricevente si sente motivato a produrre feedback, definendo e sviluppando meglio le proprie idee e le proprie sensazioni.

(Esempio: .Cosa la soddisfa di più del nuovo programma di lavoro., al posto di: .Ti soddisfa il nuovo programma di lavoro?.).

2. L.ascolto riflessivo.

Ascoltare in modo riflessivo significa analizzare ed intuire in modo ragionevole e responsabile il significato delle parole del cliente e restituire alla persona il suo messaggio sotto forma di affermazione; la nuova formulazione è volta a testare se il significato attribuito alla comunicazione del cliente è congruente con quella che la persona voleva veramente comunicare. L’ascolto riflessivo ha lo scopo di verificare il significato che la persona dà alle parole, la invita a continuare a parlare dell.argomento, permette di chiarire i significati espressi e di fare supposizioni su quelli inespressi, è in grado di sottolineare, amplificare, enfatizzare e minimizzare aspetti particolari.

3. Riassumere.

Il riassumere è una fase delicata e speciale dell.ascolto riflessivo. Risulta efficace in quei momenti in cui il colloquio con il cliente volge al termine o il rapporto professionale è giunto ad una svolta del programma. Schematizziamo una serie di passaggi fondamentali che costituiscono una buona struttura da seguire nella fase del colloquio motivazionale in cui è necessario riassumere:

A) Ci si rivolge alla persona con una frase in cui è chiaro il tentativo di riassumere la situazione

(.Vediamo se ho capito bene le difficoltà che hai provato in quell.esercizio…)

B) Nel proseguo della frase vengono incluse tutte le informazioni del cliente in modo da rendere chiaro il fatto di aver riconosciuto e messo a fuoco la situazione, mostrare un interesse sincero per le ragioni del cliente ed ottimismo verso le direzioni da prendere insieme.

C) Si accennano soluzioni in merito, in base a colloqui precedentemente fatti o proponendo in modo tecnico nuove tipologie di lavoro.

D) Si cerca di essere efficacemente concisi concludendo con la richiesta di un commento da parte del cliente (.Che ne dici?.)

4. Sostenere e confermare.

Messaggi diretti carichi di rinforzi positivi sono efficacissimi per sottolineare progressi e miglioramenti, evidenziando i feed-back necessari nella motivazione del cliente. Commenti di sostegno e conferma sono altresì fondamentali nei momenti di difficoltà, di ricadute o situazioni particolari in cui il cliente ha abbassato il suo livello di autoefficacia. Si promuove così la percezione su aspetti positivi della persona, offrendo nuovi modi di vedere e comunicando interesse.

5. Evocare affermazioni auto-motivanti.

Le affermazioni automotivanti sono frasi che il cliente dice in cui,grazie al giusto input comunicazionale da parte dello psicologo, sono presenti elementi di riconoscimento della difficoltà e del disagio; una presa di coscienza autonoma della situazione, fiducia ed ottimismo verso le eventuali soluzioni o verso obiettivi già definiti o da definire. Attraverso queste frasi il cliente autopercepisce nelle sue parole il contesto della stuazione e le reali risorse personali nell.affrontare il programma di lavoro. La sua motivazione cresce per il fatto di sentirsi gratificato dalla scelta e dalla capacità delle sue azioni, dei suoi gesti e dei suoi pensieri. (Miller e Rollnick, 2004)